Sono nato nel 1961 in Germania, più precisamente a Brühl presso Colonia. Mio padre era un medico originario della vicina città di Wuppertal, mentre mia madre proveniva dal Giappone, dove era nata e vissuta fino a poco tempo prima, figlia di un commerciante di Amburgo emigratovi negli Anni ’20 e della moglie nipponica.
Nel 1962 la mia famiglia si trasferì proprio ad Amburgo, dove sono cresciuto ed ho vissuto fino alla prima giovinezza.
Nel corso di tutto il periodo amburghese ho avuto modo di viaggiare molto, visitando tra l’altro, il Giappone, gli Stati Uniti, il Brasile e l’Italia.
Da questi viaggi, e dall’aver assorbito dalla famiglia materna uno spirito cosmopolita, è maturato il desiderio di lasciare la Germania per trovare un ambiente consono alla mia personale sensibilità artistica, che si era andata sviluppando in me sin dall’infanzia.
Terminato il liceo e successivamente il servizio civile, libero da ulteriori obblighi nel 1984 mi trasferii a Roma, dove mi iscrissi alla Facoltà di Architettura.
Nel corso dei primi anni universitari ho maturato la certezza che la mia strada fosse la scultura ed ho così indirizzato totalmente il mio impegno verso il suo studio approfondito, cominciando dalla Scuola delle Arti Ornamentali “S.Giacomo” per poi arricchire esperienza e conoscenza frequentando numerosi laboratori di scultura di ogni tipo e livello. Ho imparato così tanti aspetti del mestiere e soprattutto ho conosciuto dal vivo la realtà romana più popolaresca oltre a quella esclusivamente accademica e studentesca, conducendo nel complesso una vita piuttosto austera e anonima, tant’è che avrei esposto i miei lavori soltanto a partire dal 1996.
Da allora ho partecipato con regolarità a mostre ed esposizioni personali e di gruppo a Roma e in diverse altre città d’Italia e, occasionalmente, anche in Germania e Austria, realizzando in prevalenza lavori astratti che ho concepito seguendo l’ispirazione dell’analogia tra forma e suono, come una sorta di “musica strumentale per l’occhio” atta a favorire uno stato di libera osservazione contemplativa.
In quegli anni hanno cominciato a destare il mio interesse anche l’aspetto sociale della collocazione delle opere d’arte e le potenzialità culturali insite nella collaborazione tra artisti al di là di manifesti teorici ed ideologici. Formai così nel 2002, insieme ad alcuni artisti romani, il gruppo Unotempore che per alcuni anni si è dedicato all’ideazione di diversi progetti-pilota che univano più artisti delle varie discipline nella libera collaborazione su un tema di interesse collettivo, approfondendo gli aspetti estetici dell’opera d’arte ai fini poetici e di qualificazione degli spazi vissuti in comune.
Nella mia convinzione che la Scultura debba essere espressione sinergica di ispirazione e potenzialità tecnica sono stato sempre anche alla ricerca della ricostituzione di un autentico laboratorio artistico di scultura gestito come squadra, capace di svolgere in autonomia anche lavorazioni complesse, e così nel 2005 ho iniziato la collaborazione con l’allora giovane studio di scultura M’Arte.
Sull’impegno condiviso per lo sviluppo dello Studio-Laboratorio M’Arte e sulla ricerca personale finalizzata alla ideazione di “Spazi Scultorei Contemplativi” si è concentrata negli ultimi tempi la mia attività artistico-professionale.
Nel mio lavoro procedo senza fretta ma con costanza, in sintonia con i fini contemplativi che mi propongo, ponendomi non in contrasto col mondo velocizzato attuale ma come suo coadiuvante poetico che offre delle oasi artistiche di rallentamento visivo e mentale.
Negli anni più recenti, e accanto al lavoro di scultore, ho cominciato a coltivare maggiormente il mio interesse per la scrittura, pubblicando nel 2015 con Aracne Editrice il primo racconto dal titolo “Le annotazioni di Lang”.
Reinhard Pfingst
2020